È possibile affidare completamente la propria vita a una pianta? È possibile vivere sull’acqua, con quello che ne comporta, nonostante di fronte a noi ci sia una città con tutte le comodità? Sembra strano, ma è ciò in cui ci imbatteremo oggi, parlando del Lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo, condiviso da Perù e Bolivia.

Continua infatti il racconto del mio viaggio in Perù, che è partito da Lima, per poi proseguire verso le città di Paracas e Huacachina, fino ad Arequipa e da lì verso il Canyon del Colca. Se volete leggere anche gli altri articoli dedicati a questo tour, ve ne lascio alcuni:

Tabella dei contenuti

Isolotti del Lago Titicaca
Isolotti del Lago Titicaca

Totora: una pianta vitale per un popolo

Dopo questa piccola premessa, torniamo all’argomento centrale dell’articolo: il Lago Titicaca, Perù, e –come dicevo poco fa– alla pianta intorno alla quale si è sviluppato un intero popolo.

Quando dico pianta, non parlo di un bel fiore rigoglioso, ma di una pianta acquatica che si chiama totora -una lunga canna di lago-, e quando dico vivere sull’acqua non intendo certo su uno yacth, ma su circa 90 isolotti artificiali galleggianti, senza bagni, letti, cucine, e con temperature che spesso e volentieri scendono sotto lo 0. Questa è la vita degli Uros, una popolazione dalle origini antichissime che vive sul Lago Titicaca da oltre dieci mila anni, a un’altitudine di 3.812 m.s.l.m., di fronte alla città di Puno.

Dove si trovano gli isolotti galleggianti Lago Titicaca

Per ubicarci geograficamente, ci siamo lasciati alle spalle il Canyon del Colca e abbiamo intrapreso un viaggio in autobus di circa cinque ore (con partenza da paese di Chivay nella valle del Colca) alla volta di Puno, città di cui non vi parlerò perché è orrenda e non merita nemmeno due righe. Vi basti sapere che ci ho dormito una notte e che la mattina sono partita subito per quella che è stata una delle esperienze più belle della mia vita: passare due giorni e una notte su un’isola galleggiante del Lago Titicaca, ospitati da una famiglia di etnia Uros.

Gli Uros: gli abitanti del Lago Titicaca

Appena si arriva sulla riva della baia di Puno non si riesce a scorgere nulla di ciò che ci aspetta. Ma una volta saliti sulla piccola imbarcazione guidata da César, il capofamiglia dell’isolotto che sarà la nostra casa per una notte, l’immensità e l’unicità di questo luogo si svela ai nostri occhi. Ci stiamo addentrando in un mondo che ha del surreale. Siamo circondati da canne fittissime, tipo bambù, e quasi subito ci fermiamo davanti a un primo minuscolo isolotto, dove una ragazza ci chiede di pagare la tassa turistica.

L’isolotto in questione è fatto di totora, non c’è cemento, mattoni, pietre o qualunque altro materiale da costruzione. E anche tutti gli altri isolotti sono fatti così.

Lago Titicaca, Perù: come vivono gli Uros

Nel tragitto verso l’isolotto-casa, César, un ragazzo di circa 35 anni che sembra averne dieci di più, ci inizia a spiegare che su ogni isolotto vivono una o due famiglie e che la loro vita ruota intorno all’ormai nota totora. Con la totora, che cresce naturalmente sul fondale del lago e che una volta staccata galleggia, gli Uros costruiscono gli isolotti galleggianti Lago Titicaca, ammonticchiando una sull’altra le canne. 

Dopodiché, per non farli naufragare, gli isolotti vengono uniti gli uni agli altri con alcune corde e poi ancorati ai banchi di totora sul fondale. Con la totora ci costruiscono le case, le imbarcazioni tipiche -che poi riempiono di bottiglie di plastica per farle galleggiare meglio-, sulla totora ci dormono, ci accendono il fuoco e se la mangiano pure. Chiedete qualcosa e la risposta sarà sempre e solo totora!

Imbarcazioni del Lago Titicaca
Imbarcazioni del Lago Titicaca

Dormire sul Lago Titicaca

Finalmente arriviamo al nostro isolotto galleggiante, dove ad accoglierci troviamo la famiglia di César, un bambino di un anno e mezzo -Gael- che ha più equilibrio di un adulto, Lizzy, la bimba sdentata di sette anni e la madre, che di anni ne avrà 30 ma anche lei ne dimostra qualcuno in più. D’altronde, la vita non deve essere facile sulla totora.

Gael cerca di ormeggiare la barca e ci fa un gran sorriso di benvenuto, noi mettiamo per la prima volta i piedi sulla totora e ci affondiamo di brutto. La nostra camera è stupenda, con enormi vetrate sul lago. Ovviamente gli Uros, pur mantenendo le loro tradizioni e stile di vita, vivono di turismo, quindi le nostre camere non sono le stesse in cui dormono i locali; i letti ci sono, il bagno anche, ma il WC è fasullo, perché non c’è lo scarico ma un sacchetto con accanto una cesta piena di sabbia per coprire i nostri ricordini.

Uros - Lago Titicaca
Uros - Lago Titicaca

César, col suo cappellino di lana colorato, ci dice che se vogliamo tra poco può portarci a fare un giro del lago per conoscere le altre famiglie. Nel frattempo andiamo a scoprire il nostro di isolotto galleggiante: qualche passo in qua e in là ed è già finito; sembra di stare su una terrazza panoramica, e invece in quei pochi metri la gente ci vive. Ci sentiamo minuscoli e in equilibrio precario su questo banco di piante fuori dal mondo che si muove con le correnti; di fronte a noi un paesaggio sterminato, uno specchio d’acqua immenso, il silenzio che ci rimbomba nelle orecchie. Si scorgono altre isole, che se ci pensiamo bene sono i nostri vicini di casa, anche se proprio vicini non sono.

Aspettando che César ci porti in giro per la comunità Uros, cominciamo a scattare fotografie a raffica, nell’intento di portare a casa un ricordo di un posto unico al mondo. Ma come spesso sta accadendo durante questo viaggio in Perù, la vera immagine rimane impressa nei nostri occhi. Perché un panorama così, chi se lo scorda.

Tramonto sul Lago Titicaca
Tramonto sul Lago Titicaca

Isole galleggianti Lago Titicaca: esperienza per turisti?

C’è chi dice che dormire sul Lago Titicaca sia un’esperienza per turisti, che gli Uros in realtà vivono a Puno e non sulle isole galleggianti e che questo mondo fatto di totora è una finzione. Io non la penso così, anche se -come ho già detto- questo popolo vive di turismo, per cui esistono comodità e attività realizzate apposta per chi visita queste zone.

Ma ho potuto costatare che tutto dipende quale luogo si prenota per dormire: il Lago Titicaca è molto grande e ci sono delle isole galleggianti più vicine a Puno e altre più lontane. Più lontano andrete, più riuscirete a vivere un’esperienza autentica. E se proprio volete visitare una delle zone più brulle del lago, allora vi consiglio di pernottare ad Amantaní, un’isola vera e propria (non fatta di totora, ma pur sempre nel Lago Titicaca) dove vivono pochissime famiglie e dove potrete vivere un’esperienza ancora più locale.

Se invece pernotterete su una delle isole galleggianti Lago Titicaca, capirete che al contrario di voi la maggior parte dei turisti non dorme sul lago, bensì a Puno, e che visita il lago solo in giornata, con un’imbarcazione di medie dimensioni. Quindi, che dire, io posso dirvi che con César e la sua famiglia sono stata molto bene, ho trascorso una serata bellissima a parlare con i suoi bambini e con sua moglie e che probabilmente lo rifarei.

Se la vita del popolo Uros vi incuriosisce, leggete anche:

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