È normale che al pensiero di un viaggio in Nepal ci vengano in mente le grandi catene montuose conosciute in tutto il mondo. In tanti, una volta saputo che sarei partita per questa destinazione, mi hanno chiesto se andassi a fare trekking o a scalare, ma in pochi mi hanno saputo dire cosa ci fosse da vedere in Nepal a parte l’Everest.

Come spesso accade in questo blog, anche oggi siamo qui per sfatare un mito, perché scoprirete che scegliere di partire per il Nepal è un’ottima idea anche per chi non è pratico di montagna. Sono infatti la cultura e gli usi e costumi degli oltre cento gruppi etnici nepalesi ad attirare l’attenzione, le tradizioni ancestrali e profondamente radicate in ogni individuo a stupire, sono il folklore, i rituali, i festival e le due religioni principali — l’induismo e il buddismo — a lasciare dentro di noi quell’impronta che, una volta tornati a casa, ci farà ricordare per sempre il viaggio ormai concluso.

Per cui se state pensando di organizzare un viaggio in Nepal fai da te che abbracci in particolare la cultura di questo popolo, continuate la lettura, siete nel posto giusto!

Tabella dei contenuti

Il Nepal fa per voi? Rispondete a queste domande

Prima di prenotare il biglietto per il Nepal, è importante porsi alcune domande riguardo quanto spirito di adattamento si ha in genere quando si viaggia, cosa ci si aspetta da questo paese e quanto siamo disposti a mettere in discussione i nostri standard, la nostra cultura e il nostro modo di pensare da occidentali.

A mio parere viaggiare in Nepal richiede un discreto spirito di adattamento e un abbattimento di barriere e pregiudizi, in quanto non va dimenticato che ci si approccerà a una cultura diversa dalla nostra. Potreste infatti sperimentare un tumulto di emozioni ambivalenti, amare certi aspetti e odiarne altri, adorare i vibranti colori dei sari, le meraviglie architettoniche e i festival che si celebrano ogni due per tre, e allo stesso tempo non capire come sia possibile che così tante persone passino ore e ore sedute sui marciapiedi a non fare nulla se non respirare tonnellate di smog, innervosirvi nello scopire che non esistono regole della strada da seguire o rischiare di impazzire ogni volta che la gente vi si appiccica addosso per passare o salire su un bus invadendo il vostro spazio personale.

Il Nepal è così, è contradditorio come lo sono tutte le civilità del mondo, è diverso da ciò a cui siamo abituati, è strano, a volte snervante ma bello e interessante se si riesce a mettere da parte l’approccio giudicante.

Occhio all’igiene!

Filosofia e romanticismo a parte, ricordate che è di fondamentale importanza stare attenti a cosa si mangia, in quanto spesso il livello di igiene lascia a desiderare. Qualche accorgimento che potrebbe servire, in qualsiasi contesto, anche nei luoghi più lussuosi:

  • non bere acqua non imbottigliata (anche per lavarsi i denti);
  •  non mangiare verdura e frutta cruda (nel caso della frutta, sì quella intera con un guscio come banane, papaya e mango, no frutta già tagliata e che potrebbe essere stata sciacquata con acqua contaminata);
  • se potete, è consigliato non consumare carne o pesce in quanto potrebbero non essere stati conservati in maniera adeguata (quando in giro per le città scorgerete le macellerie e le pescherie capirete perché). 

Per quanto riguarda gli alloggi, considerate che gli standard di igiene sono in genere più bassi di quelli occidentali. Il problema ovviamente non si pone se l’idea è quella di prenotare hotel a cinque stelle, ma se il vostro sarà un viaggio zaino in spalla in ostelli o hotel economici, magari portarsi dietro un paio di asciugamani potrebbe rivelarsi un’ottima idea (a volte infatti non ci sono proprio, mentre altre è capitato fossero piuttosto sporchi).

Lo smog è un problema

Infine, altro aspetto a cui pensare, soprattutto per organizzare l’itinerario al meglio: il fattore smog. Come già ho spiegato in occasione del mio viaggio in Indonesia, l’inquinamento delle grandi città asiatiche è famoso in tutto il mondo, e Kathmandu e le altre città del Nepal non fanno eccezione. 

Già dopo poche ore in giro per la città, le narici e la gola iniziano a bruciare, gli occhi lacrimano e si fa fatica a respirare aria pulita perché la sensazione è quella di stare accanto a un tubo di scappamento. Le strade sono affollatissime, il traffico è incessante, i motori di auto e motorini sono spesso vecchi e la benzina non raffinata, per cui è importante considerare questo aspetto in vista della scelta dell’itinerario. Dopo 3 giorni passati nello smog di Kathmandu, infatti, potrebbe essere piacevole fare una scappata in campagna o nella giungla, e non in un’altra caotica città. Tenetelo a mente, e date uno sguardo all’itinerario che segue!

Bhaktapur vista dall'alto
Bhaktapur

Viaggio in Nepal fai da te: itinerario per 2 settimane

Il mio viaggio in Nepal si è concentrato principalmente sulla Valle di Kathmandu. È stato un percorso durato 17 giorni che ha avuto come obiettivo l’immersione nella cultura locale, tra homestay, ostelli a conduzione familiare, corsi di yoga e rituali mistici. Ecco le tappe che ho visitato, ma se volete saperne di più, non perdete i prossimi articoli più specifici!

Alla scoperta della caotica Kathmandu

Anche solo per una questione pratica — dato che la maggior parte degli aerei arriva lì —  il vostro viaggio in Nepal fai da te non potrà che iniziare dalla capitale, Kathmandu. Una città caotica, nel complesso non bellissima ma che nasconde alcune chicche da non perdere, utili per iniziare a conoscere meglio le religioni, i rituali e le tradizioni nepalesi (non rinunciate a contrattare le guide locali, perché ogni dettaglio dei templi ha un significato specifico!):

  • Swayambhunath Temple, chiamato anche il tempio delle scimmie;
  • Pashupatinath Temple, per assistere ai rituali funebri e alle cremazioni;
  • Budhanilkantha Temple, per assistere al rituale mattutino della vestizione del dio Vishnu;
  • Boudha Stupa;
  • Piazza Durbar e il palazzo dove risiede la dea bambina Kumari Devi;
  • la zona del centro e dello shopping Tamel.
Non dedicherei a Kathmandu più di 3 giorni, sufficienti per vedere tutto, dopodiché opterei per una destinazione più tranquilla, per avere il tempo di respirare un po’ d’aria non contaminata e riposare le orecchie dagli incessanti clacson e rumori cittadini. Che ne dite di fare un salto nella giungla?
Boudha Stupa, Kathmandu
Boudha Stupa
viaggio in Nepal - tempio di Pashupatinath
Tempio di Pashupatinath

Un safari etico nel Parco Nazionale del Chitwan

Il nostro viaggio in Nepal fai da te continua e si sposta verso il Parco Nazionale del Chitwan, ovvero la giungla nepalese, dove se siamo fortunati potremo scorgere tigri, leopardi, rinoceronti, elefanti e tanti altri animali selvatici che, vi dirò la verità, non pensavo ci fossero in Nepal.

Per arrivare in questa zona è necessario prendere un bus da Kathmandu che viaggerà per ben 8 ore su strade dissestate ai massimi livelli e si fermerà in “autogrill” dall’igiene pessimo in cui anche il solo pensiero di andare in bagno vi provocherà gli urti del vomito! Ma non pensateci troppo e buttatevi in quest’avventura: viaggiare in Nepal può essere complicato, è vero, ma l’importante è la destinazione finale, vedrete che ne varrà la pena!

Per immergervi a capofitto nella cultura locale e conoscere lo stile di vita delle zone rurali nepalesi, vi consiglio di dormire in qualche homestay nella zona di Madi. Io, ad esempio, ho dormito in un villaggio di etnia Tharu proprio a ridosso del parco, precisamente a Pandavnagar, in una capanna tipica fatta di sterco essiccato, che mi ha permesso di sperimentare per 3 giorni la vera vita del villaggio. Nella provincia di Madi, comunque, ci sono sistemazioni di tutti i tipi, per cui avrete la possibilità di scegliere ciò che più fa al caso vostro.

ragazza di un villaggio nepalese nel Parco Nazionale del Chitwan

Ma cosa si fa nel Parco Nazionale del Chitwan? Si cammina nella giungla con le guide locali per scorgere uccelli, scimmie e orme di tigri e leopardi e si dedica una giornata intera a un safari in jeep, un’esperienza intensa e davvero straordinaria.

Attenzione però! Tra le tante opzioni a disposizione, cercate di scegliere un safari che sia etico e rispettoso nei confronti degli animali. In sostanza, assicuratevi che non ci sia nessuna interazione diretta con gli animali e che le guide non attuino tentativi di richiamo (ad esempio lasciando cibo in giro). Ovviamente, in questo modo non è detto che gli animali si palesino durante la vostra gita ma… questo è il bello della diretta ed è giusto che sia così! Vedrete che con pazienza qualcosa si muoverà tra le fronde e che a fine giornata sarete soddisfatti!

rinoceronte nel Parco Nazionale del Chitwan, viaggio in Nepal
tigre del Parco del Chitwan, Nepal

La città più bella del Nepal: Bhaktapur

Dopo aver vissuto tre giorni in quello che potremmo definire un mondo per noi sconosciuto, lontano da ogni sorta di comodità, dove il tempo sembra essersi fermato e dove la vita scorre lenta e nell’estrema semplicità, torniamo al “presente”, alla scoperta di quella che per me è la città più bella del Nepal, Bhaktapur.
Per raggiungere Bhaktapur dal distretto del Chitwan sarate costretti a rifarvi le 8 ore di autobus verso Kathmandu e poi, dalla capitale prendere un taxi che in una mezz’oretta vi porterà a destinazione.

Una giornata persa, insomma, ma vedrete che solo visitare Bhaktapur varrà il vostro viaggio in Nepal! Dedicate almeno due giorni a questa preziosa città, decisamente meno caotica di Kathmandu e con un centro storico pressoché chiuso al traffico (o meglio, i motorini circolano, i clacson li suonano lo stesso, ma non c’è paragone!). Si tratta di un’antica città di etnia Newari, ricca di templi antichi, palazzi e piazze dalla bellezza disarmante, la cui piazza centrale — Piazza Durbar —  è Patrimonio Unesco (ricordatevi che per entrare nelle piazze principali delle città nepalesi bisogna pagare una tassa turistica!).

Alloggiate in uno dei tanti hotel o ostelli del centro storico, perdetevi tra le anguste stradine e osservate lo scorrere della vita della gente del posto: svegliatevi presto la mattina per non perdevi i tanti rituali induisti di benedizione delle case e delle attività commerciali (con fiori, candele e cibo per gli dèi, proprio come a Bali), non dimenticate di prendere qualcosa da bere in uno dei rooftop con vista sulle pagode della città e fate tanto shopping, magari a Pottery Square — la piazza dove si producono e vendono gli oggetti in terra cotta—  perché troverete una miriade di cose bellissime da comprare!

Se poi, vi capiterà di visitare Bhaktapur in occasione del Festival delle luci Tihar, del Capodanno Newar o di una dei tanti altri festival celebrati durante l’anno, be’ vivrete dei momenti indimenticabili!

ragazze di etnia newar a Bhaktapur
ragazze di etnia Newar accanto al Tempio di Laxmi
ragazza in un negozio di tessuti a Bhaktapur, Nepal

Le campagne nei dintorni di Bhaktapur

Pensavate che dopo Bhaktapur il viaggio in Nepal fosse finito? Certo che no! Andiamo ora alla scoperta del Nepal più spirituale, precisamente al Monastero Namobuddha, uno dei più importanti siti di pellegrinaggio nel paese e che ha persino una bellissima vista sulla catena montuosa dell’Himalaya. Arrivate in mattinata, prima delle 13, per avere la possibilità di vedere una tipica messa buddhista: toglietevi le scarpe ed entrate in silenzio nella sala principale del monastero, dove troverete centinaia di monaci intenti a cantare i mantra senza mai fermarsi. Un’esperienza mistica in piena regola, che vi infonderà moltissima pace.
 
Dopo aver passato del tempo al monastero, non perdetevi lo stupa lì vicino (il tipico monumento buddhista) e poi raggiungete la vostra homestay in campagna, così da spezzare la frenesia del viaggio. Potreste ad esempio rimanere nei paraggi del monastero oppure optare per un altro paesino, come Balthali, nel mese di novembre circondato dai campi di senape in fiore. 
È questa l’occasione per rilassarsi un po’ facendo qualche lezione di yoga e meditazione o affrontare un piccolo trekking verso il Ladkeshwor Mahadev Dhaam, un tempio indù la cui principale attrazione è un tridente alto 32 metri.
Monastero Namobuddha, Nepal
Monastero Namobuddha
viaggio in Nepal fai da te, Balthali
Balthali

Un giorno a Patan ma non di più

Se siete amanti delle città e vi va di aggiungere un’altra tappa al vostro viaggio in Nepal fai da te, dedicate un giorno alla visita di Patan, una delle maggiori città del Nepal, vicino a Kathmandu, considerata la più antica città del paese.
Una visita alla piazza principale, dove troverete il palazzo reale e il museo cittadino, è d’obbligo, e non perdetevi nemmeno il Mahabuddha Temple, il Hiranya Varna Mahavihar e il Rudra Varna Mahavihar.
Non dedicate però a Patan più di un giorno, diciamo che non ne vale la pena!
Palazzo reale di Patan, Nepal
Palazzo reale di Patan

Un po’ di montagna: Pokhara o Nagarkot

Va bene la cultura locale e tutte le bellezze della valle di Kathmandu, ma il Nepal, si sa, è anche altitudine e aria fresca. Se dopo questo viaggiare in Nepal avete ancora voglia di visitare qualche destinazione in più, valutate le cittadine di Pokhara o Nagarkot, la prima ricca di attività da fare nonché punto di accesso al Circuito dell’Annapurna, ovvero il sentiero escursionistico che porta all’Himalaya, la seconda un piccolo villaggio vicino a Kathmandu, dove rilassarvi, andare in bici e fare delle lunghe passeggiate in montagna.

Periodo migliore per andare in Nepal

Ma quando andare in Nepal? Ebbene il periodo migliore per andare in Nepal si aggira da ottobre e marzo se l’idea è quella di visitare la valle di Kathmandu o il Parco Nazionale del Chitwan, se invece desiderate raggiungere le maggiori altitutini, è consigliato scegliere il periodo estivo.
 

Documenti per viaggiare in Nepal

Facilissimo rispondere a questa domanda! Per i cittadini italiani basterà essere in possesso di un passaporto con scadenza superiore ai 6 mesi. Una volta arrivati a destinazione, poi, in aeroporto dovrete fare la VOA, Visa On Arrival, che ha un costo di 30$ se la durata del viaggio non supererà i 15 giorni e di 50$ fino a un mese di permanenza (in aeroporto accettano sia euro che dollari).

Eccoci arrivati alla fine di questo primo articolo dedicato al viaggio in Nepal. Ne seguiranno altri, su usi e costumi e su altre cose da vedere, ma spero che già questo possa esservi stato utile per farvi un’idea di come organizzare quella che magari sarà la vostra prossima avventura!

Come sempre, vi invito a sostenere il mio lavoro seguendo il mio profilo Instagram @frangyontrip, per condividere insieme le nostre esperienze di viaggio e iscrivendovi alla Newsletter del blog, con tanti consigli di viaggio, libri e podcast da ascoltare. A presto!

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