Generalmente quando si parla di Catalogna, in Spagna, si pensa sempre al capoluogo, Barcellona, con tutte le sue attrazioni artistiche da vedere, le sue spiagge e il sole che la bacia quasi tutto l’anno. Un bellissimo viaggio mentale, questo è certo, ma posso assicurarvi che oltre a Barcellona in Catalogna c’è di più. Sitges, ad esempio, Altafulla e la Costa Dorada in generale… ma dove sono questi posti e cosa c’è da vedere?
Oggi parleremo del sud della Catalogna, delle lunghissime spiagge che contraddistinguono la Costa Dorada, fermandoci anche in un paio di piccoli borghi affacciati sul mare e meta di tante delle mie domeniche da quando vivo in Spagna: Sitges e Altafulla.
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Cosa vedere a Sitges
A soli quaranta minuti in treno da Barcellona, o in una mezz’ora in moto o in macchina, Sitges è un gioiellino, piuttosto turistico, ma di fatto un gioiellino. Ciò che amo di Sitges è il fatto che -prima di accedere alla spiaggia- ci sia un centro molto vivace e pieno zeppo di negozietti. Qui, anche la domenica -a differenza di Barcellona e di molti luoghi in Catalogna- i negozi sono aperti, per cui un’oretta di shopping compulsivo a tema mare è senz’altro una buona idea.
Dopodiché, scendendo verso la spiaggia, ci si imbatte in un’iconica passeggiata lungomare con palme, caffè e gelaterie ma, se ci si sposta più verso sinistra, si scorge una chiesa arroccata su uno scoglio -gettonatissima dalle coppie di sposi, un po’ come la chiesa di Porto Venere in Liguria. Salendo le scale fino alla chiesa, che si chiama Chiesa di Sant Bartomeu, inizia lo scorcio che tanto amo di Sitges: una strada affacciata sul mare, un arco bianco e beige dai tratti arabeggianti, come del resto tutte le altre costruzioni lì intorno.
Non c’è da visitare molto, non fraintendetemi, giusto passeggiare lungo la strada godendosi da un lato questo borgo total white che ricorda la Grecia e dall’altro il blu intenso del mare. Non so a voi, ma a me basta questo, la domenica, per trovare il mio posto nel mondo.
Tuttavia, per chi volesse unire la passeggiata a una visita culturale, consiglio il Museo di Cau Ferrat, ovvero la casa-museo del pittore Santiago Rusiñol, e il Museo di Maricel, edificio modernista che ospita opere dal Medioevo al Novecento.
Le spiagge di Sitges
Una volta lasciatisi alle spalle la zona più architettonica di Sitges, proseguiamo lungomare e cerchiamo un posto per sdraiarci in spiaggia. Se prima della chiesa di Sitges la spiaggia era attrezzata con ombrelloni e sdraio, il resto è un’area di spiaggia libera. Ci sono due punti per sostare, il primo proprio davanti ai ristoranti più turistici del paese –Playa de Sant Sebastiá-, il secondo, camminando ancora un po’, in una caletta che -ve lo dico giusto per informazione- è una spiaggia per nudisti, dal nome Playa dels Balmins. Ovviamente, togliersi il costume non è obbligatorio, quindi ognuno faccia ciò che vuole!
Vi confesso che in quanto a balneazione, la Costa Brava, di cui vi ho già parlato in un altro articolo, è di gran lunga superiore a Sitges (nonostante anche Sitges sia bandiera blu) e, a mio parere anche alla Costa Dorada. Tuttavia, come vi anticipavo prima, Sitges mi piace per passare una domenica, anche primaverile, in quanto buon mix tra cittadina e zona balneare. Quindi, anche se non volete rimanerci a dormire, fateci almeno una sosta breve.
Vi avverto in ogni caso che Sitges è turistica: troverete alcuni degli hotel mastodontici che personalmente odio, diversi ristoranti con fuori i menù tradotti in dieci lingue e con le fotografie dei piatti ben in vista ma, soppesando i lati positivi e negativi, per questa volta posso scendere a compromessi e consigliarla per una sosta soprattutto a chi vuole trascorrere una notte di movida, dati i tantissimi locali notturni della città.
L’altra costa catalana: La Costa Dorada
Adesso, invece, parliamo di un’altra zona costiera, più a sud di Sitges, che non entra nella provincia di Barcellona, bensì in quella di Tarragona: la Costa Dorada.
Se la Costa Brava era scogli, pinete e acqua color smeraldo, la Costa Dorada è tutto l’opposto: spiagge larghissime e lunghissime, vegetazione pressoché inesistente e mare non sempre cristallino. Se dovessi scegliere, non avrei dubbi, opterei per la Costa Brava, ma chi ama la semplicità e le spiagge selvagge troverà soddisfazione anche qui. Inoltre, per la facilità con cui si raggiunge la spiaggia, la Costa Dorada è anche indicata per famiglie con bambini piccoli: genitori, armatevi di secchiello e paletta; qui avrete metri e metri di spiaggia per costruire tutti i castelli di sabbia che i vostri figli vi chiederanno!
Dove dormire in Costa Dorada?
La Costa Dorada è molto ampia e comprende cittadine come Cunit, Torredembarra, Cambrils, Salou e, come già detto, la più grande Tarragona. Se siete amanti dei grandi resort, ve lo dico a malincuore, qui troverete ciò che state cercando. Difatti non consiglierò mai strutture che deturpano il paesaggio urbano.
Ma se puntate a qualcosa di più autoctono, l’unico paesino che mi sento di consigliare è Altafulla (ma forse anche Salou, che non è malaccio).
Altafulla: la chicca della Costa Dorada
Come si è potuto intuire, personalmente preferisco la parte nord della Catalogna, nonostante apprezzi anche questi luoghi della Costa Dorada che vi ho consigliato. Come sempre, dipende tutto dalla personalità di ognuno di noi, dal tipo di viaggio che si vuole intraprendere e dal tempo a disposizione.
In ogni caso, se l’idea è quella di organizzare un tour della Catalogna, allora potreste aver bisogno di altri consigli; qui vi lascio alcuni articoli:
- Cosa vedere a Barcellona in 4 giorni: itinerario insolito! (con E-Book gratuito!)
- Cosa fare al Delta dell’Ebro in un weekend
- Visitare Girona e Besalú: scopriamo la Catalogna medievale
- Cosa vedere a Figueres e a Cadaqués: un tuffo nell’arte di Dalí
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