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Cosa vedere a Cusco? Quando pensiamo a Cusco pensiamo a Machu Picchu, alla Valle Sacra degli Inca, alla Rainbow Mountain e ai tanti trekking possibili sulle montagne che circondano la città. Muniti di zaino, scarpe puntellate, pantaloni con cerniera sopra il ginocchio e cappellino invernale, milioni di persone provenienti da tutto il mondo si preparano a raggiungere le altitudini più vertiginose, magari passando qualche notte in tenda per poi arrivare sfiniti e soddisfatti alla celebre fortezza Inca. In tutto questo sudare e camminare, però, non dimentichiamoci di visitare proprio Cusco, un gioiello ricco di storia, piazze splendide, stradine minuscole tutte in salita e miradores unici. Oggi parliamo di cosa vedere a Cusco, soffermandoci in particolare sul luogo che mi è piaciuto di più.
Prima di iniziare, come è nostra abitudine, geolocalizziamoci: abbiamo passato tre giorni magici sul Lago Titicaca e siamo giunti a destinazione dopo aver intrapreso sei tormentatissime ore di autobus notturno. Dopo una pennichella nella ex casa coloniale in cui abbiamo scelto di pernottare e una tazza di infuso di coca che non guasta mai, siamo pronti per addentrarci a 3.399 m.s.l.m., nell’antica capitale dell’Impero Inca, anche detta l’ombelico del mondo.
I miei consigli su cosa vedere a Cusco
Plaza de Armas e dintorni
Indovinate come si chiama la piazza principale di Cusco? Ma Plaza de Armas ovviamente! Uno splendore, il cuore pulsante della città, piena di locali e agenzie dove acquistare i pacchetti per i trekking -due campanellini d’allarme che ci dicono che è molto turistica e quindi no, noi non ci mangiamo! Chiaramente sede della cattedrale, un mix di architettura barocca, gotica e rinascimentale, e del Museo Inca. Dalla piazza si diramano diverse stradine in salita che brulicano di negozi di souvenir, pub, ristorantini e da cui si arriva ad altre piazzette molto carine, come Plaza San Blas o, dall’altro lato, Plaza San Francisco.
Occhio ad attraversare la strada, mi raccomando! Le strisce pedonali e i semafori sono un optional e quasi ci ho rimesso una gamba -.- !
Mercado Central de San Pedro
Secondo me, però, la vera attrazione di Cusco è il Mercado Central de San Pedro. Partiamo dal presupposto che io i mercati li adoro. Di solito penso: dove posso andare a vedere come vive la gente del posto? E vado al mercato. Lontano dalle classiche piazze centrali conquistate dai turisti, il mercato sa di luogo autentico, anche se a volte si rimane delusi poiché alcuni sono diventati anch’essi degli acchiappa-turisti. Mi riferisco, ad esempio, al Mercato della Boquería di Barcellona, inflazionatissimo di venditori che di locale non hanno nulla o a Campo dei Fiori a Roma, dove le bancarelle vendono le “famosissime” spezie italiane per condire la pasta -alzi la mano l’italiano che ha condito la pasta con un mix di spezie già pronto!
Il mercato di Cusco, invece, è un luogo autentico: è un mercato locale, dove i cuzqueños vanno a mangiare e a comprare davvero. Ovviamente anche qui si trovano bancarelle che vendono qualche souvenir ma, come ormai abbiamo intuito, Cusco è una città turistica, così come il Perù in generale, quindi bisogna mettersi l’animo in pace e cercare di rendere la nostra esperienza il meno standard possibile. Ad ogni modo, al Mercado Central de San Pedro ho assistito ad alcune scene che di turistico avevano ben poco: un macellaio intento a tagliere con una sega le corna dalla testa di un toro sgozzato, chili e chili di grasso impilati su una bancarella, liquidi non meglio identificati dall’odore nauseabondo e le classiche macellerie piene di mosche che banchettano su tavoli non refrigerati. È stato a tratti disgustoso ma comunque interessante, come interessante è stato il vedere la “zona ristorazione” del mercato, dove sia i clienti che i cuochi mangiavano seduti l’uno di fronte all’altro all’ora di pranzo, o vedere le dozzine di tipologie di patate che esistono in Perù (non dimenticate di leggere il mio articolo sulla gastronomia peruviana), di tutti i colori e dimensioni, e scorgere l’anziana signora al centro del mercato pelare una miriade di patate da vendere già sbucciate.
Fuori dall’edifico, poi, il mercato continua in strada: a terra, donne con bambini legati sulla schiena nelle coloratissime sciarpe peruviane intente a vendere frutta e verdura, in un turbinio di contrattazioni, piccoli negozietti di generi alimentari, altre macellerie improvvisate su tavolini di fortuna.
Dove mangiare?
Cusco è anche l’ultima città in cui comprare qualche ricordo del Perù: non dimenticatevi di acquistare una sciarpa di lana d’alpaca o altri manufatti tessili tipici. Ed è un’altra città dove la gastronomia è eccellente, in particolare per quanto riguarda la produzione di cioccolato! Se però, dopo venti giorni di viaggio, di cucina peruviana ne avete abbastanza, provate la creperia francese La Bo’M, un posto super bohémien come piace a me, che è anche un ostello, o La Osteria, un ristorante italiano molto valido.
Quindi dopo aver seguito i miei consigli su cosa vedere a Cusco, perdetevi per le stradine, comprate, mangiate e andate a letto presto, perché domani abbiamo un’altra sveglia puntata all’alba, anzi di notte, alle 3:30 per essere precisi. Ci aspetta una delle esperienze più belle e faticose della nostra vita: il trekking sulla Rainbow Mountain!
A presto, con il prossimo articolo!
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Non sapete chi sono? Ecco il mio articolo di presentazione!