Alzi la mano chi sa qualcosa sulla gastronomia peruviana!
Per chi non ne sapesse niente e volesse scoprire qualcosa in più, oggi parliamo di cosa si mangia in Perù e il mio intento sarà quello di cercare di invogliarvi a sperimentare, a conoscere le tradizioni culinarie di questo Paese dell’America Latina, a provare i piatti locali, e poi a trarre le vostre conclusioni al riguardo. Dopo tutto il blog si chiama Il Mondo In Un Boccone anche per questo motivo!
Premetto che io adoro mangiare in generale e amo molto la cucina italiana (come non amarla?), ma viaggiando ho notato che ci sono altrettanti luoghi che hanno una spiccata cultura gastronomica, forte e radicata non meno di quella italiana. Per me assaggiare il cibo locale è fare un full immersion nella cultura totale di un determinato Paese: mangiare significa infatti anche addentrarsi nella storia, scoprire la natura e le tradizioni di quel luogo.
Ma arriviamo al dunque e iniziamo il nostro viaggio culinario! In questo articolo parleremo sia dei piatti tipici del Perù, sia di un’esperienza favolosa che ho avuto in un ristorante in particolare, entrato nella top 50 dei ristoranti dell’America Latina.
Tabella di contenuti
Scopriamo la gastronomia peruviana
Per capire cosa si mangia in Perù bisogna fare un piccolo passo indietro e rederci conto che la gastronomia peruviana è una delle più rinomate e variegate al mondo, con quasi 500 piatti tipici, frutto di una grande biodiversità a livello di materie prime e di tradizioni ancestrali fuse con influenze provenienti da altre cucine, europee e non, tra cui la spagnola, la cinese e la giapponese. Il territorio andino, costellato di altitudini vertiginose, è una terra fertile per la crescita di tantissimi prodotti unici e sconosciuti nel resto del pianeta.
Lo sapevate che in Perù esistono oltre 3000 tipi di patate e che alcune vengono coltivate a più di 4000 mslm? O che gli Inca erano riusciti a creare oltre 300 tipi di mais, tutt’oggi in uso? Avete mai provato la quinoa nera? La carne di alpaca? O la chicha, cioè quella sorta di birra realizzata con mais fermentato già usata dalle popolazioni inca?
Cosa si mangia in Perù
Dopo questa premessa, posso affermare che il viaggio in Perù è stato anche un vero e proprio viaggio culinario, durante il quale ho provato piatti buonissimi e persino ingredienti che non avevo mai mangiato in vita mia. Ho provato avocado enormi (in Perù l’avocado si chiama palta), il doppio se non il triplo di quelli che siamo abituati a vedere in Europa, ho mangiato il piatto nazionale peruviano, il ceviche, un piatto a base di pesce marinato tagliato a cubetti e servito con un tipo di mais gigante.
Buonissima anche la causa rellena, dischi di patate in un simil-purè con diversi ripieni, e l’intramontabile arroz chaufa, una sorta di riso alla cantonese -come lo intendiamo noi europei- con più ingredienti. E sì, ho assaggiato la carne di alpaca -non me ne vogliate! L’unico piatto che non ho provato causa disgusto è il cuy, un porcellino d’india fritto o arrosto se non sbaglio, servito tutto intero, con testa e zampe. Ci voleva del coraggio che io non ho avuto!
Di piatti ce ne sono molti altri, così come bevande e cocktail; passo la palla al viaggiatore più curioso per ampliare la sua lista di cosa si mangia in Perù!
Ovviamente Lima è considerata la capitale della gastronomia peruviana, un succulento palcoscenico per i tanti chef locali e non, nonché il fulcro dei ristoranti stellati del Paese. Se vi fermate qualche giorno, non potete rinunciare a provare uno dei migliori ristoranti della città, perché viaggiare non significa solo vedere, non è solo poter dire sono stato a Machu Picchu e provarlo con la foto della montagna dietro (che tra l’altro non si chiama Machu Picchu!).
Viaggiare è anche mangiare, assaporare e conoscere la cucina del posto, è porsi la domanda: perché si mangia questa determinata pietanza?
A proposito di Lima, se volete sapere cosa vedere nella capitale del Perù, leggete anche:
Quanto si spende per mangiare in Perù
In Perù si mangia con relativamente poco, potrete infatti assaporare piatti nei mercati locali con pochi soles (la moneta peruviana), oppure selezionare qualche ristorantino più “pettinato”, magari nelle città più importanti. Dipende tutto da che tipo di viaggiatori siete!
Il Perù, infatti, offre tante fasce di prezzo in quanto a cucina e, ad esempio, se volete provare un’esperienza culinaria sensazionale, a Lima (ma anche a Cuzco) troverete pane per i vostri denti, e per il vostro portafogli! Io diciamo che ho provato tutti i tipi di fasce di prezzo, da quelle più basse a quelle più alte, dai mercati ai ristoranti migliori, uno di questi riconosciuti anche a livello internazionale.
E adesso voglio proprio parlarvi di quest’esperienza: quindi per una volta non badiamo a spese e andiamo a mangiare in un ristorante stellato! Per risparmiare ci sarà tempo!
Un ristorante stellato a Lima: Kjolle
Oltre a spiegarvi cosa si mangia in Perù, voglio raccontarvi anche la mia esperienza al ristorante Kjolle, della chef Pía León, nella top 50 dei ristoranti di tutta l’America Latina. Per anni braccio destro del famoso chef e marito Virgilio Martínez del ristorante Central, Pía León ha deciso di proporre la sua idea di cucina, fondendo i prodotti del mare a quelli delle Ande, dei laghi di montagna e della Foresta Amazzonica. Insieme hanno fatto partire il progetto Mater, una sorta di area di sperimentazione culinaria, un’associazione che promuove la biodiversità peruviana andando a scovare materie prime rarissime nei territori più sperduti delle Ande, per poi renderli i protagonisti dei loro piatti.
Al Kjolle ho provato tipi di patate di colori e forme che non avevo mai visto, ho assaggiato l’interno dell’albero di palma, ho mangiato un dolce a base di cacao puro e ho quasi pianto assaporando un piatto di frutti di mare e pepino melón, un frutto tipico delle regioni andine.
È stata un’esperienza sensoriale a tuttotondo, per me che amo mangiare, cucinare, creare e dare un’opportunità a tutte le cucine mondiali di stupirmi.
Spero di avervi dato qualche spunto in più sulla gastronomia peruviana; adesso è tempo di rimettersi lo zaino in spalla e a malincuore lasciare Lima. Dico a malincuore perché quando una tappa volge al termine c’è sempre una punta di tristezza che aleggia nell’aria, nonostante davanti a noi si spalanchino altre avventure in cui non vediamo l’ora di buttarci.
Puntiamo la sveglia alle 5 e prepariamoci a prendere il primo dei tanti autobus, questa volta con destinazione Paracas e Huacachina.
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Come ben ricordo quella cena, quel ristorante. La prima esperienza “stellata”, in ogni suo significato. Piatti eccellenti e compagnia formidabile!
Vorrei ripercorrere quelle tappe fisicamente, che ci hanno permesso di sognare.
Perché viaggiare è questo per me: sognare ad occhi aperti. Ci provoca quella sensazione di euforia quando scopriamo nuovi luoghi, nuove culture, nuove persone, come se stessimo tornando bambini per un momento.
Ma nell’attesa di intraprenderne un altro, l’articolo ci permette, anche sotto un’altra forma, di continuare a viaggiare, questa volta con la mente.
È pur sempre un viaggio e grazie per renderlo possibile!
<3