Un’isola che mi è rimasta nel cuore, Giava, perché è stato la mia prima tappa indonesiana, nonché la mia prima tappa asiata in assoluto. In questo articolo scopriremo insieme tante curiosità sull’isola di Giava: cosa vedere, quando andare, che itinerario realizzare e, soprattutto, come muoversi su un’isola che dalla cartina geografica potrebbe sembrare piccola ma in realtà è davvero grande!

Ma prima di iniziare, vi lascio il link al primo articolo che ho scritto a proposito del mio viaggio in Indonesia, dove vi parlo di tutti i dettagli dell’itinerario e di come organizzare questo viaggio completamente in autonomia!

Tabella dei contenuti

Organizzare un viaggio a Giava: cosa considerare

La prima cosa che ho fatto prima di iniziare a organizzare il mio viaggio a Giava, in Indonesia, è stata studiare attentamente la mappa dell’isola per capire quanto erano ampie le distanze tra le varie mete che non volevo perdere e, di conseguenza, scegliere come muovermi. 

Dopodiché ho valutato le attrazioni da visitare e ho scelto l’itinerario che mi sembrava più adatto alla viaggiatrice che sono e al tempo che avevo a disposizione.

Ho trascorso un intero mese in Indonesia, ma credetemi se vi dico che le cose da vedere sono davvero tantissime! Tuttavia, sull’isola di Giava cosa vedere mi era piuttosto chiaro: non volevo perdermi né Giacarta, la gigante capitale, né Yogyakarta, la città che viene considerata la capitale culturale dell’isola. Ho valutato poi se spostarmi ancora più a sud, e fare l’escursione sul monte Bromo e Ijen ma purtroppo ho dovuto bypassare questa parte di visita per questioni di tempo e, diciamolo, anche perché non sono proprio un tipo da vulcani. Se devo scegliere tra montagne e mare, be’… io non ho dubbi e scelgo il blu!

Quanti giorni per visitare Giava?

Se vi state chiedendo: quanti giorni per visitare Giava? Be’, tutto dipende dalle tappe che decidere di inserire nel vostro itinerario. Se l’idea è quella di visitare solo Giacarta e Yogyakarta, 5 giorni saranno sufficienti, se invece volete estendere il vostro tour anche alle zone di Malang e dei Monti Bromo e Ijen aggiungete almeno altri 3 giorni.  
 

Come muoversi a Giava

Oltre a scoprire tutte le bellissime attrazioni dell’isola di Giava, cosa vedere e cosa fare, è bene capire come spostarsi. Come anticipato, le distanze sono abbastanza ampie e di conseguenza varie città si possono raggiungere con i voli interni. Personalmente, però, non amo prendere troppi voli durante lo stesso viaggio, per cui da Giacarta a Yogyakarta ho deciso di muovervi in treno.

Ho acquistato i biglietti del treno online, mi sono recata alla stazione di Giacarta Gambir e ho intrapreso un viaggio di 7 ore all’interno di una sorta di intercity comodo e pulito con vista panoramica su villaggi e campi di riso.
Se anche voi amate questo genere di esperienze, vi consiglio di prendere il treno di giorno, per godervi appunto il panorama, ma sappiate che c’è anche un treno notturno, perfetto per chi non vuole perdersi nemmeno un secondo di viaggio.

Isola di Giava cosa vedere. panorama durante tragitto in treno da Giacarta a Yogyakarta

L’arrivo a Giacarta: primo impatto con la megalopoli

Sono tanti quelli che evitano una visita a Giacarta, perché la capitale dell’Indonesia non offre moltissimo da vedere a livello turistico. Il che può essere vero, come no… dipende un po’ dai punti di vista. Ma ciò che non si può negare è che questa megalopoli sia una meta perfetta per iniziare il proprio viaggio in Indonesia. Oltre che di mare, montagne e natura in generale, infatti, l’Indonesia è anche fatta di città enormi e brulicanti di persone, e io questo aspetto non me lo volevo perdere.
 
Sono arrivata all’aeroporto internazione di Giacarta dopo quasi un giorno di viaggio e più o meno alle nove di sera, il che implica che sono riuscita a prendere un taxi quasi alle undici dopo i vari controlli passaporto, pagamenti di visto e compilazione di form per l’entrata nel Paese (in questo articolo trovate le informazioni sui documenti per l’entrata in Indonesia). Appena uscita dagli arrivi sono stata più o meno assalita da tantissime persone che mi chiedevano se volevo un taxi, e qui si apre il primo mondo di possibilità:
  • sono molti i taxi non ufficiali, per cui se volete prendere un taxi ufficiale dovete puntare su quelli celesti con la scritta Bluebird;
  • volendo potrete scaricare in anticipo le app Gojek o Grab (comodissime anche per spostarsi in città) e valutare i prezzi in quel momento (più o meno dall’aeroporto al centro città dovreste pagare intorno ai 13€);
  • in alternativa potrete affidarvi ai driver privati, ma assicuratevi che siano muniti di cartellino.
Dopodiché, sono arrivata in hotel dopo quasi un’oretta di viaggio passando per strade piene di gente nonostante l’orario, il che fa già capire quanto sia grande questa città, e sono andata a letto stanchissima ma felice di poter vivere almeno per un paio di giorni questa enorme capitale, che vanta ben 12 milioni di abitanti.

Cosa vedere a Giacarta: il meglio della città

Il giorno successivo è iniziata la mia esplorazione di Giacarta. Come vi dicevo, la città è davvero molto grande quindi non riuscirete a girarla solo a piedi, meglio affidarsi a Gojek o Grab (che offrono sia il servizio su auto che in motorino se siete dei solo travellers, cioè vi portano dietro sullo scooter a un prezzo ovviamente inferiore a quello dell’auto) o ai taxi Bluebird. 
Ecco comunque cosa vedere a Giacarta:
  • Istiqlal, la moschea di Giacarta: sull’isola di Giava e su molte altre isole indonesiane la maggioranza della popolazione è di religione musulmana per cui troverete moltissime moschee, alcune molto belle (come quella della capitale di Lombok), altre meno belle, come appunto Istiqlal, la moschea più importante di Giacarta nonché la più grande del Sud-Est Asiatico. La moschea si chiama così perché è stata edificata per commemorare l’indipendenza indonesiana (istiqlal significa “indipendenza”);
  • Cattedrale di Santa Maria Assunta: davanti a Istiqlal troverete invece la cattedrale di Giacarta, in stile neogotico;
  • Monumento Nazionale: una delle attrazioni più importanti, si tratta di un obelisco di 137 metri costruito tra il 1961 e il 1975 per commemorare la guerra d’indipendenza indonesiana. Una volta lì potrete anche visitare il museo dedicato all’indipendenza e salire in cima all’obelisco per ammirare il panorama dall’alto. Lo spazio intorno all’obelisco, Merdeka Square, è davvero enorme, il monumento visto da fuori di grande impatto ma il museo… direi piuttosto brutto. Ci sono solo alcune riproduzioni in teca che spiegano le varie fasi della guerra ma niente di più. Inoltre, quando fa molto caldo il museo viene utilizzato anche come spazio per refrigerarsi. Quando sono andata io, nel museo erano più le persone che facevano un pic nic sedute a terra che quelle che guardavano le teche del museo!
Monumento Nazionale di Giacarta
Monumento Nazionale di Giacarta

È proprio durante la visita al Monumento Nazionale che mi sono resa conto che, diversamente da quanto credevo, Giacarta non è affatto una città turistica. Io e il mio compagno, infatti, eravamo gli unici occidentali, cosa che si è ripetuta costantemente anche durante il resto del soggiorno in città! E la cosa più divertente è che ci guardavano tutti: chi si tirava gomitate e ci indicava appena passavamo, gruppi di ragazzini che ridevano, e tante persone che ci chiedevano di poter fare una foto con loro! Se capiterà anche a voi, non siate restii nell’accettare! È probabile che sia la prima volta che queste persone vedono degli occidentali e che quindi ne siano incuriosite, magari per il modo di vestire, magari per l’altezza (non mia!), o per il colore dei capelli.

La mia lista su cosa vedere a Giacarta comunque non è ancora finita, perché imperdibile – soprattutto nel weekend – è la zona di Kota Tua, ovvero il centro storico, un quartiere antico in stile coloniale olandese (l’Indonesia, infatti, è stata una colonia olandese). A Kota Tua c’è una grande piazza dove gli abitanti passano qualche ora del loro fine settimana ritrovandosi lì con gli amici, per fare due chiacchiere o imbastire un pic nic. In teoria, ci sarebbe da visitare il Museum Wayang, ovvero il Museo delle Marionette, ma putroppo quando sono andata io era chiuso.

Nonostante la sua complessità, il caos e il caldo terrificante, Giacarta mi ha lasciato un bellissimo ricordo, in primis se penso alle persone che ho incontrato. Il fatto di non essere una città turistica la rende certamente più vera: se le persone vi rivolgono la parola è davvero perché vogliono parlarvi o aiutarvi e in nessun caso ho incontrato persone che alla fine volevano vendermi qualcosa, cosa che purtroppo è successa spesso in altre isole turistiche come Bali o le isole Gili.

Ballerina indonesiana durante spettacolo a Kota Tua
Ballerina indonesiana durante spettacolo a Kota Tua

Isola di Giava cosa vedere: alla volta di Yogyakarta

Ora che abbiamo un’infarinatura su cosa vedere a Giacarta, passiamo alla prossima città, Yogyakarta, come dicevo considerata la capitale culturale dell’isola di Giava, perché nei suoi dintorni si ergono i famosissimi templi patrimonio UNESCO di Prambanan e Borobudur. 
Dato il suo bagaglio storico-culturale, Yogyakarta è più turistica di Giacarta: ci sono, infatti, due mini quartieri dedicati ai ristoranti più turistici e, in generale, incontrerete diverse persone che di turismo ci vivono e che vi offriranno i loro servizi come guide o driver privati.

Yogyakarta cosa vedere: le attrazioni da non perdere

Dedicherei a Yogyakarta almeno tre giorni, tempo sufficiente per vedere tutto di questa città molto carina e caratteristica. Prima cosa da fare per familiarizzare con la città: andare alla scoperta del centro storico, ovvero tutto ciò che c’è intorno a Jalan Malioboro (jalan significa “via”), in cui troverete:
  • il Kraton Palace, ovvero il palazzo del sultano;
  • Taman Sari, i giardini reali;
  • Pasar Ngasem Pasar Beringharjo, cioè i due mercati tradizionali di Yogyakarta (pasar significa “mercato”).
Altra cosa da fare è assistere a uno spettacolo al Teatro delle Ombre, dato che a Yogyakarta c’è una forte tradizione artigiana nella realizzazione delle marionette utilizzate per gli show.
artigiano che realizza una marionetta per lo spettacolo delle ombre indonesiano
Artigiano che realizza le marionette per lo spettacolo delle ombre
Donne al lavoro al Pasar Beringharjo a Yogyakarta, Indonesia
Pasar Beringharjo

Visita ai templi di Borobudur e Prambanan

Eccoci arrivati alle due attrazioni principali di Yogyakarta, il tempio buddista di Borobudur e il complesso di templi induisti di Prambanan, due spettacoli meravigliosi che non potrete perdere per nessun motivo!
 
Leggendo vari blog su internet sono arrivata a Yogyakarta pensando che visitare i due templi fosse davvero complicato, cosa che non si è rivelata tale. Vi basterà infatti contrattare un driver privato e farvi portare in gita per una giornata (al costo di 500-550 IDR, circa 30€) oppure, per i più avventurieri, noleggiare uno scooter e visitare il tutto in autonomia. In quest’ultimo caso, siate consapevoli che dovrete guidare per parecchie ore: almeno un paio da Yogyakarta a Borobudur e un’altra abbondante da Borobudur fino a Prambanan. Inoltre, fate molta attenzione a guidare nel centro di Yogyakarta che è molto trafficato, mentre potrete stare più tranquilli nelle altre zone che sono meno affollate trattandosi per lo più di strade immerse nelle risaie.
Chiedete comunque al posto in cui alloggerete, di certo troverete una soluzione senza troppi problemi.
 
In tantissimi, poi, vi diranno di andare a vedere Borobudur all’alba e Prambanan al tramonto ma, diciamocelo, non sempre questo è possibile, soprattutto se deciderete di visitare i due templi nella stessa giornata. Andare a Borobudur per vedere l’alba significa alzarsi alle 3 di notte e finire la visita al tempio prima delle 8… per cui che fare fino alle 17? È vero, nelle vicinanze ci sono altri templi, ma non così tanti da impegnarvi per tutte quelle ore! Inoltre considerate che probabilmente farà un caldo da pazzi e che quindi resistere un’intera giornata senza mai riposarsi non sarà affatto facile.
Se però volete a tutti i costi visitare un tempio all’alba e uno al tramonto, allora il consiglio è quello di dividere le gite in due giorni diversi. Se invece non avete quest’opportunità, credo che l’opzione migliore sia visitare Prambanan al tramonto e Borobudur durante la mattinata inoltrata. Prambanan, infatti, è più grande e faticoso di Borobudur per cui è meglio visitarlo con meno sole e meno caldo.
Templi di Prambanan
Templi di Prambanan

Ci tengo poi a precisare che io ho viaggiato a cavallo dei mesi di marzo e aprile, durante la bassa stagione, e che quindi non ho incontrato nessun problema di troppo affollamento dei templi, anzi! Borobudur, nonostante sia uno dei luoghi più visitati in Indonesia, era quasi vuoto!

Altra cosa importante da sapere su Borobudur: adesso per salire sulla cima del tempio, per vedere gli iconici stupa, si paga una tariffa maggioritaria e ci sono delle limitazioni per quanto riguarda il numero di persone che possono salire giornalmente. Se non riuscirete a salire, potrete comunque vedere il tempio dall’esterno, ma in ogni caso le cose cambiano continuamente, per cui prima di visitare il complesso informatevi sul sito ufficiale!

dettaglio del tempio di Borobudur, Indonesia
Tempio di Borobudur

Un’imperdibile chicca non turistica

Come sempre nei miei viaggi, vado alla ricerca di chicche non turistiche o meno inflazionate. E anche a Yogyakarta ne ho trovata una! Vicino a Borobudur si trova Candi Mendut, un altro tempio buddista davvero stupendo. L’entrata è gratuita, quando sono andata io non c’era nessuno, e il luogo è ricco di stupa, statue di Buddha e altri dettagli vari veramente spettacolari! 
Non perdetela come sosta intermedia tra i due templi!
Tempio di Candi Mendut, Yogyakarta
Candi Mendut

Ebbene un altro capitolo del mio viaggio in Indonesia è volto al termine! Ed è qui che ho bisogno del vostro aiuto! Se avete trovato questo o altri contenuti del blog utili ed esaustivi, condivideteli e parlatene con i vostri amici! Insomma… spread the word

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