Sono pochi ormai i posti al mondo che si possono definire incontaminati, dove il turismo di massa ancora non è arrivato e dove non è stato costruito un resort a cinque stelle pronto a ospitare centinaia di persone. Questi luoghi, se ci sono, siamo abituati a pensarli lontani da noi e di difficile raggiungimento. Troppi scali, troppi autobus o treni una volta sul posto, e poco tempo a disposizione per visitarli. Sembra tutto un po’ demoralizzante, soprattutto se è in estate che vogliamo viaggiare, quando tutti sono in ferie e il caos è ovunque.

Ma c’è una soluzione non troppo lontana che consiglio ai viaggiatori più avventurieri, a chi ama il trekking, la natura, il silenzio e la semplicità: sto parlando di organizzare un viaggio alle Azzorre, le lontane ma vicine isole del Portogallo sparse nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico.

Facili da raggiungere, belle da visitare, in questa guida completa vi spiegherò come organizzare un viaggio alle Azzorre fai da te, con tanti consigli e segretucci non turistici, per dei viaggiatori che si muovono in estate ma che vogliono evitare le classiche mete affollate.

E… attenzione, attenzione! Alla fine dell’articolo troverete un E-Book gratuito in PDF da scaricare e da portare con voi nel vostro prossimo viaggio alle Azzorre!

Viaggio alle Azzorre fai da te: cosa sapere

cappella tipica delle isole Azzorre
Cappelle tipiche delle Azzorre, São Jorge

Quando andare alle Azzorre?

Una domanda fondamentale quando si pensa di organizzare un viaggio alle Azzorre, perché be’… avete mai sentito parlare dell’Anticiclone delle Azzorre? Il colonnello Giuliacci saprà sicuramente spiegarlo meglio di me, ma vi basti sapere che con questo concetto si intende: tempo incerto! 

Rassegnatevi, alle Azzorre spesso piove, a prescindere dal mese dell’anno; piove in inverno, piove in estate, piove sempre. A volte si tratta di brevi acquazzoni che poco dopo lasciano spazio al sole, altre di pioggerellina londinese che rimane per più tempo. A volte il vento forte spazza via le nuvole, a volte le fa tornare. 

Ciò significa due cose: alle Azzorre non si possono fare piani troppo rigidi, perché a causa del tempo ballerino i programmi potrebbero dover cambiare e il k-way dovrà essere il vostro migliore amico, da portare con voi sempre!

In ogni caso, il periodo migliore per visitare le Azzorre è da giugno a settembre, quando il tempo è migliore e si può ammirare uno spettacolo naturalistico unico: la fioritura delle ortensie. Lì, infatti, le ortensie non si coltivano in vaso, ma sono siepi enormi che si susseguono per chilometri e chilometri lungo le strade delle isole. 

Quindi anche se in realtà tutti i mesi dell’anno sono buoni in quanto le temperature non sono mai troppo fredde né troppo calde, per me l’estate resta il periodo migliore per organizzare un viaggio alle Azzorre.

Come arrivare alle Azzorre e spostamenti tra le isole

Parlando in giro con varie persone ho scoperto che le Azzorre sono isole meno conosciute di quanto credessi. Sembrano lontane, là in mezzo all’Oceano Atlantico, distanti anche dalla madre patria Portogallo, a cui spesso non si attribuiscono nemmeno. Invece sono facilissime da raggiungere e nemmeno troppo lontane.
Basta infatti fare scalo a Lisbona o a Porto e da lì prendere un volo (della durata di circa 2 ore) per una delle isole più grandi: i voli più frequenti sono per São Miguel o Terceira ma sicuramente troverete anche voli per le altre destinazioni, in quanto tutte le isole dispongono di un aeroporto.

La compagnia delle Azzorre si chiama Sata Airlines, l’unica da prendere durante lo spostamento tra isole, ma dal continente alle isole maggiori servono anche compagnie come Ryanair. 

Come spostarsi tra le isole

Ma come ci si sposta tra le isole? Be’, si hanno due opzioni: aereo a eliche o traghetto. Si decide in base alla distanza perché ci sono isole che distano anche 600 km l’una dall’altra, mentre altre sono a soli 30 minuti di traghetto. La compagnia dei traghetti si chiama Atlânticoline.

Come spostarsi all’interno di ogni isola: il non semplice noleggio auto!

Qualsiasi sia l’isola scelta, avrete bisogno di una macchina per spostarvi. Dato il clima e la facile possibilità di precipitazioni, noleggiare un motorino non è una grande idea. Attenzione però: essendo le isole piccole, non ci sono molte auto a disposizione e, quelle che ci sono, costano un occhio della testa. 
Il consiglio è quello di affidarsi a compagnie locali, più economiche delle grandi agenzie che tutti conosciamo ma comunque efficientissime, e prenotare per tempo (anche con qualche mese d’anticipo), onde evitare di non trovare più auto disponibili e a un prezzo abbordabile.

Mappa del mio tour

Questa è la mappa del mio viaggio alle Azzorre che ho realizzato a giugno 2022. Il viaggio è durato 3 settimane, comprendendo la visita di tre giorni a Lisbona più 5 delle 9 isole:
mappa tour Azzorre

Cosa vedere alle Azzorre: le isole che ho visitato

Quando si organizza un viaggio alle Azzorre bisogna prima decidere quanto tempo si ha a disposizione, perché in base ai giorni si potranno visitare più o meno isole. In linea di massima, in 15 giorni è possibile vedere bene 5 isole, dedicando il tempo sufficiente a tutte, senza fare la classica toccata a e fuga. 

In generale, le Azzorre sono isole adatte agli amanti della natura, perché non ci sono grosse città da visitare:

  • trekking sui vulcani;
  • bagno nel freddo oceano per i più temerari;
  • avvistamento di balene e delfini;
  • passeggiate nei boschi;
  • visite a varie pantagioni, dal tè al caffè fino a quelle di ananas!
  • tanti tantissimi punti panoramici da ammirare.

Se queste avventure fanno al caso vostro, continuate a leggere per conoscere le isole più nel dettaglio! Scopriremo cosa vedere alle Azzore e in particolare le isole di Terceira, São Miguel, São Jorge, Pico e Faial.

Vi renderete conto che ogni isola ha una sua caratteristica principale e che di certo non vige il detto: vista una viste tutte! Scegliete quindi quelle che più fanno al caso vostro e iniziate a sognare il vostro viaggio alle Azzorre fai da te!

Terceira, miradouro de Serra do Cume
Miradouro de Serra do Cume, Terceira

Terceira: l’isola dalla case colorate

La seconda isola più importante e popolosa dell’arcipelago, Terceira è la prima isola della Azzorre che ho visitato e anche quella in cui ha piovuto per più giorni consecutivi! Non un bell’inizio ma è stata utile per darmi un assaggio di come vivere le Azzorre. K-way, cappuccio e scarpe da trekking modalità on, ecco cosa vedere a Terceira:

Angra do Heroísmo

Il capoluogo di Terceira nonché una delle città più grandi delle Azzorre in generale. Passeggiare per le strade semi-deserte di questa cittadina merita, perché qui le case sono in stile coloniale e sono tutte colorate. Edifici con finestre e porte rosa, rosse, verdi, gialle, viola, e chiese dello stesso stile, ad Angra mi sono sentita catapultata in America Latina. Da non perdere la cattedrale bianca e rosa del Santissimo Salvatore e la Igreja de Misericórdia, bianca e azzurra.

Miradouros di Terceira

In questa guida sulle Azzorre non si può non parlare dei miradouros di Terceira, perché quest’isola ha dei punti panoramici spettacolari:
  • Miradouro Cruz do Canário, se amate contemplare l’oceano;
  • Miradouro da Serra do Cume, da dove ammirare gli appezzamenti di terra coltivata dell’isola;
  • Miradouro do Pico do Facho sul Monte Brasil;
  • Memória a D. Pedro IV, con vista su Angra do Heroísmo.
Angra do Heroísmo vista dall'altro
Vista su Angra do Heroísmo

Le piscine naturali 

Durante il vostro viaggio alle Azzorre vi renderete conto che queste isole sono piene zeppe di piscine naturali. Poche, infatti, sono le spiagge di sabbia, per cui gli scogli sono l’unica maniera per godersi l’oceano. In tutto l’arcipelago sono stati creati dei lidi sugli scogli, completamente gratuiti e muniti di bagni e docce. A Terceira, le piscine naturali più belle sono:
  • Piscinas Naturais Biscoitos a Nord;
  • Baía das Quatro Ribeiras a Nord;
  • Piscinas Naturais de Porto Martins;
  • Piscina Natural do Refugo.

Tra grotte vulcaniche e tubi lavici

Come già detto, le Azzorre sono isole vulcaniche, e a Terceira non potrete perdere la Gruta do Natal, un camino vulcanico in cui si scende fino a 100 mt, e Algar do Carvão, un tubo di lava di ben 600 mt. Niente di pericoloso, sono esperienze fattibili per tutti e carine da fare soprattutto durante una giornata piovosa.

Se dovessi fare una classifica delle isole più belle delle Azzorre (tra le 5 che ho visto), Terceira la metterei al quinto posto. Vuoi il mal tempo che mi ha perseguitata, vuoi le poche attività movimentate da fare, forse è l’isola che mi è piaciuta di meno, ma questo è un giudizio del tutto personale. 

Al primo posto, però, dal punto di vista culinario, argomento che approfondirò alla fine dell’articolo: in qualsiasi ristorante mi sono fermata, ho mangiato benissimo.

São Jorge, Azzorre: cosa vedere nell’isola delle fajãs

Se all’ultimo posto della mia classifica c’è Terceira, al primo c’è São Jorge. Un’isola incontaminata, dove vivono più mucche che persone (lo so, fa un po’ ridere!), dove l’aeroporto ha solo una cinta per il recupero bagagli e dove quando cammini per strada la gente non fa altro che fissarti perché non è abituata a vedere turisti. 
L’ho trovata un’isola autentica, uno dei pochi luoghi in Europa dove è la natura a sovrastare l’uomo e non viceversa. 
A São Jorge ho dormito in una casa di legno con vista sull’oceano, ho visitato una piantagione di caffè in un paesello dove vivevano poche anime e ho mangiato un sacco di formaggio, un’altra star dell’isola. 
Sono stati due giorni di vita lenta, di passeggiate e soprattutto di silenzio.
una scogliera di Sao Jorge, Azzorre

Lo spettacolo delle fajãs

Potrei paragonare São Jorge a una specie di drago dormiente, con una colonna vertebrale lunga e ben visibile. Al centro dell’isola, infatti, c’è una grossa montagna disabitata e la vita si dirama soltanto sulle sue pendici, in quelle vengono chiamate fajãs, ovvero piccole pianure che si creano ai piedi di una montagna. 
Alcune fajãs si possono visitare solo a piedi, mentre altre sono raggiungibili anche in auto, dopo un bel viaggetto pieno di curve, in mezzo a boschi la cui vegetazione quasi sembra esplodere da quanto è rigogliosa:
  • Fajã dos Cumbres e Fajã da Caldeira: sono le fajãs della parte nord dell’isola, la prima raggiungibile in auto, l’altra a piedi dopo un trekking non troppo faticoso ma forse non per tutti;
  • Fajã dos Vimes: famosa per le sue piantagioni di caffè e i suoi due barettini specializzati proprio in questo, il Café Nunes e Quinta do Café. I sapori sono quelli dell’America Latina, perché quest’isola così piovosa ricorda nella vegetazione quella della Foresta Amazzonica;
  • Fajã das Almas: dove è sufficiente fare una piccola passeggiata, in quanto è molto molto piccola e popolata da una manciata di persone.
A seconda di quale fajãs si visita si possono fare trekking più o meno lunghi: a decidere sarete solo voi, in base alla vostra voglia e resistenza. Ma se amate questo tipo di attività, São Jorge è l’isola che fa per voi.
 
Per quanto riguarda le cittadine dell’isola, nulla da dichiarare! Velas, il capoluogo, è un paesello carino ma non paragonabile ad altre città delle Azzorre, come Angra do Heroísmo, Horta o Ponta Delgada. Per cui il consiglio è quello di sfruttare il più possibile il poco tempo a disposizione per creare un contatto diretto con la natura, che è ciò che São Jorge sa offrire meglio.
Faja di Sao Jorge vista dall'alto
Fajã dos Vimes, São Jorge

Pico, tra vino e balene!

Un’altra delle isole che ha fatto breccia nel mio cuore: Pico è un gioiello unico, che non ha nessuna caratteristica in comune con le sue sorelle isole. Mi ha difatto ricordato moltissimo Lanzarote, alle Canarie, per le sue distese di rocce laviche, dove si coltivano le vigne e si produce il famoso vino di Pico dai sentori molto minerali. Camminate al tramonto tra le vigne a picco sul mare e fate una degustazione di vino in una delle tante adegas (cioè piccole aziende vitivinicole): la mia scelta è ricaduta su Adega do Vulcão, una piccola azienda dove l’accoglienza è di casa e dove si degustano vini di ottima qualità.

A sovrastare l’isola, il monte Pico, la vetta più alta del Portogallo. Se il vostro intento è quello di una vacanza all’insegna della vera avventura, dovete per forza scalare questo vulcano; io, be’… non l’ho fatto! Però l’ho visto da tutte le angolazioni, anche dalla casina di legno di São Jorge e persino dall’alto, dall’aereo a eliche mentre mi spostavo verso un’altra isola.

Whale Watching alle Azzorre

Non c’è viaggio alle Azzorre che tenga senza una buona dose di whale watching! Ebbene sì, qui in mezzo all’Oceano Atlantico vivono stabilmente diversi cetacei e delfini, mentre altri sono solo di passaggio durante le migrazioni. È possibile realizzare quest’attività anche in altre isole, come São Miguel o Terceira, ma a mio parere Pico è uno dei migliori luoghi da dove partire.
L’escursione, infatti, parte da Lajes do Pico —dove consiglio di alloggiare—, un paesino dove fa quasi sempre bel tempo. Strano ma vero, qui ho trovato sole e mare calmo ogni giorno, mentre bastava spostarsi di qualche chilometro per trovare vento e pioggia. 
Fare il whale watching col bel tempo non ha eguali: non essendo il paesaggio grigio, l’avvistamento è più nitido e i colori sono decisamente migliori! 
coda di una balena durante whale watching alle Azzorre

Faial, Azzorre: cosa vedere

Arrivati a Pico, non c’è scusa per non visitare anche Faial, a soli 30 minuti di traghetto da Madalena, il capoluogo di Pico. Si arriva nell’altro capoluogo, Horta, una delle città più vive delle Azzorre, il cui porto turistico è un vero e proprio gioiello.
Passeggiando per la banchina del porto di Faial mi sono emozionata: c’è una tradizione, infatti, per cui ogni barca che attracca al porto deve lasciare un segno del proprio passaggio, in segno di buon auspicio. Tantissimi sono i murales, le stampe e le scritte di equipaggi che sono passati dalle Azzorre e dove si raccontano i tragitti realizzati.
 
Dovete sapere che le Azzorre sono isole di passaggio per tanti velisti e, in generale, lupi di mare intenti a fare il giro del mondo o la traversata atlantica. Al porto di Fail non troverete yacht pronti a sfoggiare le proprie ricchezze: qui si fermano veri viaggiatori, proprietari dei velieri e dei catamarani più grandi che abbia mai visto. Si tratta di spiriti liberi che vivono sulle barche o che comunque sono abituati a delle avventure di viaggio incredibili.  
porto di Faial con murales durante viaggio alle Azzorre
Porto di Faial

Visita al Volcão dos Capelinhos

Durante il vostro viaggio alle Azzorre fai da te non potete perdervi la visita al Volcão dos Capelinhos, nella zona nord-ovest di Faial, una zona dove potrete anche ammirare il faro di Ponta dos Capelinhos e molto suggestiva se si pensa che è stata completamente ricoperta da un’eruzione avvenuta nel 1957 e durata ben tredici mesi. 
Gli appassionati di fotografia naturalistica non potranno perdersi questo spettacolo, meglio ancora in una giornata non troppo soleggiata, quando il luogo acquista colori scuri ma di grande impatto visivo. 
Faro del Volcão dos Capelinhos

Spiagge e piscine naturali di Faial

Faial è una delle poche isole delle Azzorre ad avere delle spiagge che si possano chiamare tali: io ho visitato quella di Porto Pim, a Horta, e quella di Almoxarife, a sud, più altre piscine naturali tra cui al primo posto c’è Varadouro, davvero ben organizzata e con una piscinetta anche per bambini!

La star di Faial: la Caldeira

Come in tante isole vulcaniche, anche qui si trova una caldeira, molto bella da vedere ma non sempre visitabile a causa della fitta nebbia bassissima che ci si deposita sopra. Ci vuole solo fortuna, che io ovviamente non ho avuto, e non conta se sulla costa si pronostica una giornata meravigliosa: potreste comunque trovare il cumulino di nuvole sulla caldeira, che non vi permetterà di fare il classico giro e nemmeno di scattare una foto!

Cosa vedere a São Miguel

São Miguel è l’ultima isola che ho visitato, la più grande, la più importante, la meglio collegata e, di conseguenza, la più turistica. Dopo quasi 15 giorni, ho rivisto le solite navi da crociera attraccate al porto, sono rimasta imbottigliata nel traffico nel capoluogo Ponta Delgada e sono passata davanti ai classici edifici delle grandi città a cui non ero più abituata. 
In ogni caso appena si esce dalla città, si ritrova la parte più selvaggia dell’isola, con grossi appezzamenti di terra, spiagge di sabbia nera e vistre strabilianti sull’oceano.
 

Visitare le piantagioni di São Miguel

São Miguel è un’isola ricca di attività da fare, dove rimanere quieti non è possibile: tante sono le cose da vedere, tante le escursioni da fare, e —nel mio caso— dopo tanto tempo di viaggio lento, un po’ di movida era quello che ci voleva. 
Se volete fare qualche attività diversa dal solito, a São Miguel potrete visitare ben due piantagioni con diverse coltivazioni:
  •  Plantaçao de Ananás dos Açores, in Rua das Laranjeiras a Ponta Delgada: per vedere come si coltivano gli ananas in serra. La visita è gratuita e alla fine offrono un piccolo assaggio di un liquore all’ananas, ma potrete anche provare il frutto o altri cibi a base di ananas;
  • Plantaçao de Chá Gorreana: chá in portoghese significa tè, e sì questa è proprio una piantagione di tè, una delle pochissime in Europa, ma sicuramente la più grande. Anche qui l’entrata è gratuita ed è possibile realizzare una visita guidata tra i vari macchinari utilizzati per la lavorazione del tè. Dopo una degustazione rapida dei prodotti, poi, potrete fare un piccolo trekking tra le piantagioni, un vero spettacolo soprattutto se siete piloti di drone!
pianta di ananas
Piantagione di ananas, São Miguel

Le terme naturali di São Miguel

Se le altre isole delle Azzore erano famose per le piscine naturali, a São Miguel parliamo di terme. Chi non ha ancora messo un mignolo nelle acque gelide che circondano l’arcipelago potrà finalmente indossare il costume e godersi delle terme a 38ºC. Tre sono gli stabilimenti più famosi:
  • Parque Natural da Caldeira Velha: per immergersi completamente nella natura, in una vera e propria foresta con cinque piscine termali. Più che stabilimento, si tratta di uno spazio selvaggio quasi al 100%, quindi non vi immaginate docce o spogliatoi (ce ne sono giusto un paio). Il biglietto però va prenotato in quanto le entrate sono scaglionate e il tempo massimo è di un’ora e mezzo. Un piccolo consiglio: dato che le piscine sono veramente molto calde, non è una brutta idea visitarle quando il cielo è coperto o piove leggermente. Col sole a picco potrebbe essere problematico stare tutto quel tempo in ammollo al caldo!
  • Furnas: in questo paese che va visitato a prescindere dalle piscine termali, si trovano due stabilimenti, la Poça da Dona Beija e le terme del Parque Terra Nostra. Per me il primo batte a mani basse il secondo, perché dispone di molte più piscine e l’organizzazione è migliore. Aspettatevi una struttura un po’ più costruita rispetto alla Caldeira Velha, ma comunque ben inglobata nella natura. Attenzione! Queste terme sono ricchissime di ferro, infatti le pareti delle piscine sono arancioni, per cui immergetevi con un costume a cui non tenete molto, meglio se nero, perché si macchierà irrimediabilmente.
Dopo o prima delle terme, una visita alla cittadina di Furnas è d’obbligo. Il borgo è molto carino e qui potrete mangiare le queijadas das Furnas, dolcetti a base di formaggio buonissimi e perfetti da accompagnare col caffè, e il famoso cozido, cioè il bollito di carne e verdure che viene cotto nelle visitabili Caldeiras de Furnas, uno spazio poco lontano dal paese dove i vari ristoranti interrano i pentoloni di cibo e li fanno cuocere per ben 6 ore grazie alle altissime temperature presenti nel terreno vulcanico. 
Terme Caldeira Velha, São Miguel

Sete Cidades: i laghi fratelli

L’attrazione più famosa di São Miguel, quella che nel vostro viaggio alle Azzorre non può mancare. Vorrei dirvi di aver visto questi due laghi vulcanici col sole e di averne apprezzato i colori diversi, uno verde e uno blu, e dirvi anche che sono arrivata al punto panoramico più alto, cioè il Miradouro Boca do Inferno, senza trovare una nuvola. Ma mentirei! 
Visitare Sete Cidades non è proprio semplice come si crede perché, come in ogni punto in alto di queste isole, la nebbia e le nuvole sono un problema reale.
Ci sono siti web che mostrano le webcam  in tempo reale da consultare prima di iniziare a salire con la macchina, ma si sa, il tempo a disposizione è quello che è e non si possono aspettare troppi giorni per visitare Sete Cidades, dato che il volo di ritorno è alle porte.
Vedendo la webcam meteo per più giorni consecutivi, però, ho notato che in genere la mattina non è mai un buon momento per addentrarsi sulle montagne e che l’orario con meno nebbia è tra le 14 e le 17 del pomeriggio. Non sarà una certezza assoluta, ma può aiutare.

Escursione solo col bel tempo: isolotto di Vila Franca

Ecco questa è un’escursione che consiglio solo se si pronostica davvero una bella giornata, perché col maltempo non ne vale la pena. Si tratta della visita all’Ilhéu de Vila Franca do Campo, proprio davanti all’omonima città. Il cosiddetto isolotto in realtà è un cratere vulcanico sommerso dall’acqua, dove è possibile fare il bagno: per cui munitevi di costume, maschera e asciugamano, perché l’unica cosa da poter fare è effettivamante il bagno.
Se avete intenzione di passarci un bel po’ di ore, non dimenticatevi acqua e cibo: l’isolotto è riserva naturale, per cui non ci sono strutture di nessun genere. Il traghetto, cioè un barchino minuscolo che non va a remi per grazia del cielo, costa 10€ andata e ritorno e c’è ogni ora. La durata del tragitto è di una decina di minuti.
Escursione carina, ma solo se c’è il sole, perché altrimenti i colori del blu a contrasto con le rocce non si apprezzano e fare il bagno diventa un problema, ricordatevi che parliamo di oceano!

Mangiare alle Azzorre

Non sarebbe il mio blog se non vi dessi consigli su cosa mangiare e dove.  In generale il cibo del Portogallo mi è piaciuto moltissimo: moltissimi tipi di pietanze, molto variegate e un caffè sorprendentemente buono.

I piatti tipici delle Azzorre, comunque, differiscono da quelli continentali: qui troverete tanto pesce alla griglia, stufati di carne, sauté di crostacei e molte verdure invernali, come il cavolo verza o le patate dolci. Di seguito qualche ristorante non turistico che mi ha particolarmente colpito: 

  • Terceira: il ristorante Beira Mar nel paesino di São Mateus e la Taberna Roberto poco fuori da Angra do Heroísmo;
  • Pico: Mar Sushi Terrace a Lajes do Pico. Sì, ho scritto sushi, e posso assicurarvi che è stata un’esperienza super local! Il pesce del sushi, infatti, è pescato nel mare davanti all’isola, per cui non troverete salmone o gamberi, ma solo tonno, ventresca e altri pesci bianchi pescati nei dintorni. Tra l’altro il ristorante è molto bello, poco conosciuto e con vista sull’oceano;
  • São Miguel: Reserva Bar, a Ponta Delgada, una vinoteca straordinaria, dove si possono fare degustazioni di vino accompagnate da formaggi, salumi e conserve provenienti da tutto il Portogallo.
Spero che questa guida su come organizzare un viaggio alle Azzorre fai da te vi sia stata utile e che possiate sfruttare qualcuno di questi consigli per intraprendere questo viaggio all’insegna della natura. Ci sarebbero tante altre cose da dire, luoghi da citare, ma ve li lascio scoprire da soli, perché il bello del viaggio è anche questo!
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1 commento

  1. Hai la grande capacità di rendere interessanti anche i luoghi che potrebbero non corrispondere alle aspettative del turista medio, offrendogli delle prospettive diverse dalla solita caotica vacanza.
    Bravissima

I commenti sono chiusi.